Visco, Popolari e Bail-in

Le Considerazioni finali svolte dal Governatore sono caratterizzate da condivisa chiarezza e da (altrettanto condivisa) ferma determinazione.

La prima espressione si riferisce a come Visco ha trattato il problema delle banche popolari: nettamente distinguendo, cioè, “le popolari di grande dimensione” (che, come ben noto, dovranno per legge trasformarsi in spa) dalle “popolari più piccole”. “Una netta discontinuità”, ha tenuto a precisare il Governatore, “era necessaria” per le prime. Compete invece alle seconde di sfruttare le possibilità (che la legge offre loro) di migliorare la “qualità complessiva” della governance e di “accrescere” la capacità di raccolta di capitale. Su questo piano, Assopopolari (divenuta Associazione anche delle “banche di territorio” in genere) assicura il proprio impegno.

La seconda espressione attiene a come il Governatore ha trattato del sistema bancario. Distinguendo, anzitutto, la “gran parte” delle banche da quelle nelle quali si sono appalesati “comportamenti imprudenti e a volte fraudolenti da parte di amministratori e dirigenti”, ma sottolineando anche – a proposito della posizione assunta dalla Commissione europea in materia di aiuti di stato – che “non vi è motivo per considerare come impropri aiuti di stato” iniziative che non ledono la concorrenza (come invece  le ha considerate l’UE, che ci ha obbligato a percorrere una strada che ha tenuto fermo  il carico delle risoluzioni per le altre banche, ma imponendo peraltro proprie regole che hanno fatto emergere il problema delle obbligazioni subordinate: da cui, il danno, in termini di fiducia, che ne è irrimediabilmente derivato, per il sistema).

Uguale (condivisa) determinazione ha usato il Governatore a proposito del bail-in: una normativa – ha detto – pensata (dalla Germania e per la Germania, diciamo noi) al fine di contrastare “comportamenti opportunistici delle banche”, ma nella cui applicazione “va ricercato un equilibrio” che tenga conto della necessità di assicurare la stabilità del sistema, e quindi prevedendo “un sufficiente periodo transitorio” (che invece – proposto dalla delegazione italiana – non si è previsto, così come – ha detto Visco – non si è esclusa l’applicazione delle nuove norme agli strumenti di debito già collocati al dettaglio).

Parole chiare, che riscattano l’Italia dalla supina acquiescenza all’Europa appalesata da altre Autorità nazionali. Inserite in “Considerazioni finali” che passeranno alla storia – crediamo – anche per la loro lunghezza, d’altra parte necessitata dalla vastità dei temi appropriatamente (ed anche con coraggio) affrontate.

 

Corrado Sforza Fogliani

Presidente Assopopolari

31 Mag 2016 Comunicati