La cooperazione bancaria tra Italia e Russia

Giuseppe De Lucia Lumeno, Segretario Generale Assopopolari

pubblicato su Formiche il 9 marzo 2016

Ha origini lontane il rapporto che lega il credito popolare italiano a quello russo. Un rapporto che dura da centoventi anni, da quando, cioè, in Russia nacquero le prime banche popolari e, in Italia, l’Associazione fra le Banche Popolari festeggiava i venti anni dalla propria fondazione. La nascita del sistema delle banche popolari in Russia è stato un fenomeno pienamente autonomo, ma analogo a quello che si era realizzato, non molti anni prima, nel resto dell’Europa. Proprio centoventi anni fa, “nel 1896, in Rostroma, una provincia della potente Russia imperiale, il signor Longinin, un ricco proprietario terriero, fonda la prima Banca Popolare russa”. L’evento è raccontato da Luigi Albertiniin un articolo del febbraio 1899 pubblicato su “Credito e Cooperazione”, la rivista del credito popolare italiano, fondata e diretta proprio da Albertini. Il futuro direttore del Corriere della Sera, in quell’articolo, come in numerosi altri di quel periodo, dà conto, in maniera dettagliata e documentata, della nascita e dello sviluppo della cooperazione bancaria in Russia. Nel 1876, venti anni prima in Italia, era stata fondata l’Associazione nazionale fra le Banche Popolari, l’organizzazione delle tante banche popolari italiane che erano nate nel decennio precedente. Due importanti ricorrenze, dunque: 120 anni dalla nascita della prima banca popolare russa e 140 da quella di Assopopolari. Una singolare coincidenza che diventa una simpatica occasione per rinsaldare i rapporti tra la cooperazione bancaria italiana e quella russa.

Il rapporto tra Assopopolari e il credito popolare russo è un rapporto lungo ma anche profondo visto che ancora oggi è quanto mai saldo ed intenso. Nasce, come abbiamo visto, a fine ‘800, si intensifica fino alla Rivoluzione di Ottobre del 1917, quando si interrompe bruscamente e diviene inesistente per i lunghi settant’anni anni di regime sovietico basato su un’economia pianificata e totalmente statale nel quale la libera iniziativa imprenditoriale era stata bandita e considerata fuori legge. Negli anni ’90, chiusa quella parentesi, dopo il salvifico crollo di quel regime, la collaborazione tra Assopopolari e credito popolare russo riprende a dispiegarsi con un legame strettissimo e testimoniato da numerosi scritti. Diviene legame estremamente prezioso per un sistema bancario, quello della “nascente” federazione russa, che andava rapidamente a ricostruirsi quasi dal nulla, scontando un enorme ritardo rispetto alle economie occidentali. Un legame che ha aiutato quella rinascita a mettere in piedi un processo di immunizzazione relativamente ai rischi legati ad un’economia in vorticosa e frenetica ascesa con tutte le controindicazioni, soprattutto sul terreno sociale, culturale e democratico, che essa comporta.

La Russia, oggi, va ricordato, malgrado la crisi economica mondiale, continua ad essere considerata, insieme agli altri componenti il BRIC, un Paese emergente, la cui economia, nei primi anni del XXI secolo, ha presentato tassi di crescita tra i più elevati a livello globale. Un’economia che ha recuperato, almeno in parte, il gigantesco divario storico frutto dell’economia pianificata sovietica. Il recupero è stato reso possibile anche grazie al ruolo svolto dal credito popolare e cooperativo le cui diverse organizzazioni, oggi esistenti, dimostrano la vitalità, l’ampiezza e il ruolo propulsivo per lo sviluppo e la crescita del Paese, interessando soprattutto le zone rurali dove l’accesso al credito risulta ancora poco agevole. Una tradizione che affonda le proprie radici, come abbiamo visto, nella seconda metà del XIX secolo, ma che deve fare i conti, anch’essa, con la storia di quel Paese e che, soltanto dopo il crollo del regime, è potuta tornare ad essere uno dei cardini del sistema finanziario e creditizio nazionale in costruzione.

La cooperazione bancaria russa, per le sue caratteristiche e per la sua storia, è per noi un’utile cartina di tornasole che conferma la modernità e l’attualità del modello cooperativistico nel mercato del credito, la sua efficacia, la sua universalità. La possibilità di unirsi per promuovere il miglioramento della propria comunità ed ottenere quei risultati che il singolo non sarebbe in grado di raggiungere, la condivisione dei rischi, la governance democratica e il peer monitoring, hanno permesso ad essa di essere un punto di riferimento, di svolgere un ruolo significativo per favorire la coesione sociale e promuovere la crescita delle comunità. Queste caratteristiche, nella realtà russa caratterizzata da un’economia ancora arretrata, fortemente dipendente dai prezzi delle materie prime, attraversata da disuguaglianze sociali, risultano ancora più preziose e necessarie. Dunque, le relazioni e le iniziative di reciproco scambio non possono che rappresentare una proficua occasione per entrambi le realtà e si inseriscono, in pieno, tra le attività relative al 140° anniversario di Assopopolari.