Esperienze di educazione finanziaria a confronto: Italia, Europa, Mondo

La conoscenza e la coscienza finanziaria sono particolarmente importanti in tempi in cui sempre più prodotti finanziari com­plessi sono facilmente disponibili per una vasta platea di popola­zione. I governi di molti Paesi spingono ad aumentare l’accesso ai servizi finanziari, il numero di persone con conti bancari e l’accesso ai prodotti di credito è in rapido aumento. Inoltre, i cambiamenti nel mondo delle pensioni trasferiscono la responsabilità delle de­cisioni ai partecipanti che, precedentemente, hanno contato sui propri datori di lavoro o sui governi per la loro sicurezza finanzia­ria dopo il pensionamento. Senza una comprensione di base dei concetti finanziari, non tutti hanno gli strumenti utili e necessari per prendere decisioni relative alla gestione del proprio denaro. I soggetti finanziariamente “colti” hanno la capacità di fare scelte finanziarie informate per quanto riguarda il risparmio, gli investi­menti, il prestito o altro, ma sono minoranze.

Costi significativi sono spesso frutto dell’ignoranza finanzia­ria. I consumatori che, ad esempio, non riescono a comprendere il concetto di interesse composto spendono di più per le spese di transazione, arrivano ad accumulare debiti più grandi e incorrono in tassi di interesse più elevati sui prestiti. Inoltre, essi finiscono per prendere in prestito di più e risparmiano meno denaro. In compen­so, i potenziali benefici dell’alfabetizzazione finanziaria sono molte­plici. Le persone con forti competenze finanziarie riescono meglio a pianificare e a risparmiare anche, ad esempio, per la pensione. Gli investitori preparati sono più propensi a diversificare il rischio attra­verso la diffusione dei propri fondi con diversi strumenti.

È importante e utile identificare la misura di comprensione dei concetti finanziari di base della persone nonché capire quanto il livello di abilità finanziarie sia inferiore tra diversi segmenti sociali, tra uomini e donne, tra giovani ed anziani, tra persone più o meno abbienti. Anche perché sappiamo, ma utile è anche analizzarlo, che l’alfabetizzazione finanziaria influenza il comportamento finanzia­rio. Il documento fornisce informazioni su una gamma assai vasta di Paesi, e si basa sulle iniziative della International Network of Fina­cial Education (INFE), dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), sulle indagini della Banca Mondiale, sulla capacità finanziaria delle famiglie, (World Bank Financial and household surveys) e su numerose iniziative di indagine nazionali che raccolgono informazioni sull’alfabetizzazione finanziaria.

Il grado di educazione finanziaria è stato misurato attraver­so domande che valutano la conoscenza di base di quattro concet­ti fondamentali nel processo decisionale finanziario: la conoscenza del tasso d’interesse, dell’interesse composto, dell’inflazione e della diversificazione del rischio. I risultati dell’indagine sono preoccu­panti. Nel mondo, solo un adulto su tre è finanziariamente alfa­betizzato. All’alto tasso di analfabetismo, si aggiunge un elevato grado di disomogeneità tra paesi e gruppi. Le donne, ad esempio, i meno abbienti, e le persone meno istruite hanno maggiori pro­babilità di soffrire delle proprie lacune nella conoscenza finanzia­ria. Questo è vero non solo per le economie in via di sviluppo ma anche per i Paesi con mercati finanziari ben sviluppati.

A prescindere dal luogo in cui vivono, le persone con un’al­fabetizzazione finanziaria relativamente alta tendono anche ad avere alcune caratteristiche in comune. Adulti che fanno uso dei servizi finanziari, quali conti correnti bancari e carte di credito, in generale, hanno una maggiore conoscenza finanziaria, indipen­dentemente dal reddito dichiarato. Anche le persone più povere che hanno un conto in banca hanno maggiori probabilità di es­sere finanziariamente alfabetizzate rispetto a soggetti poveri che non hanno un conto in banca; gli adulti benestanti che usano in genere carte di credito hanno una migliore capacità finanziaria ri­spetto agli altri adulti benestanti che non lo fanno. La relazione tra conoscenza finanziaria e servizi finanziari può funzionare in due direzioni: da un lato una maggiore alfabetizzazione finanziaria po­trebbe portare ad una più ampia inclusione finanziaria, dall’altro attraverso un conto o l’accesso al credito, può anche approfondire le competenze finanziarie dei consumatori.

I dati elaborati, attraverso i quali risulta evidente dove le competenze finanziarie sono più forti e dove carenti, possono aiu­tare i soggetti interessati nel progettare politiche e programmi ne­cessari per migliorare l’economia e il benessere degli individui in tutto il mondo, ma possono essere anche utilizzati dagli accade­mici, dalle autorità di regolamentazione, dai politici e dai finanzia­tori per misurare l’alfabetizzazione finanziaria in tutto il mondo.

09 Giu 2016